sabato 12 novembre 2016

Umani

Esseri che non posso vivere liberi,
che per perpetrare la schiavitù
trovano sempre un modo.
Ora le catene sono invisibili,
più infide di quelle del passato,
meno pesanti da portare,
quasi impercettibili,
ma son sempre catene.
Lavoriamo per consumare,
per comprare l'ultima auto,
l'ultimo cellulare, il vestito
alla moda, per conformarci,
per distinguerci siamo tutti uguali,
conformisti e anticonformisti.
Catene che non si possono spezzare,
incise nel nostro dna.
La nostra mente ne sente la presenza,
ne è infastidita, ma riusciamo ad ingannarci.
Creiamo sogni da seguire,
interessi da praticare,
lo sport, il cinema, la musica, la tecnologia,
l'alcool, la droga.
Un'illusione piacevole, che ci fa sorridere,
che ci fa pensare di essere felici,
che cela la scomoda verità.
Però nel buio della nostra camera,
nel silenzio più assordante,
prima di assopirsi,
il sentimento dell'angoscia

si fa pressante e i polsi prudono.

venerdì 26 febbraio 2016

Vergognarsi di essere italiani...

Vergognarsi di essere italiani…

Non sono uno di quegli italiani che ad ogni occasione parla male del proprio paese e stato. Sono convinto che la nostra Italia abbia molte qualità, oltre agli ovvi difetti che in ogni occasione si palesano. Quale paese però non ha criticità? Ognuno ha i propri problemi da affrontare, ma abbiamo anche grandi qualità e momenti di cui essere orgogliosi. Non ho mai provato vergogna a essere italiano, mai fino a quando la legge Cirinnà è approdata al Senato. Lì ho capito che facciamo ancora fatica a definirci un paese civile e soprattutto laico.

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