Esseri che non posso
vivere liberi,
che per perpetrare
la schiavitù
trovano sempre un
modo.
Ora le catene sono
invisibili,
più infide di
quelle del passato,
meno pesanti da
portare,
quasi
impercettibili,
ma son sempre
catene.
Lavoriamo per
consumare,
per comprare
l'ultima auto,
l'ultimo cellulare,
il vestito
alla moda, per
conformarci,
per distinguerci
siamo tutti uguali,
conformisti e
anticonformisti.
Catene che non si
possono spezzare,
incise nel nostro
dna.
La nostra mente ne
sente la presenza,
ne è infastidita,
ma riusciamo ad ingannarci.
Creiamo sogni da
seguire,
interessi da
praticare,
lo sport, il cinema,
la musica, la tecnologia,
l'alcool, la droga.
Un'illusione
piacevole, che ci fa sorridere,
che ci fa pensare di
essere felici,
che cela la scomoda
verità.
Però nel buio della
nostra camera,
nel silenzio più
assordante,
prima di assopirsi,
il sentimento
dell'angoscia
si fa pressante e i
polsi prudono.
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