Tra le
montagne della provincia di Reggio Calabria, vi sono tantissimi costellazioni
di piccoli paesi. In uno di questo, tre comari come al solito si ritrovavano a
sedersi fuori casa e a parlare del più e del meno. Il loro argomento preferito
era però spettegolare delle persone che passavano davanti.
Ecco
arrivare una ragazza alta un metro e settanta, capelli biondi, seno piccolo ma
sedere da favola.
Comare
Giovanna si accosta vicino all’orecchio di comare Rosa e le dice: “Quella è
Francesca Stellittano, appartiene a Giovanni Stellittano e Carmela Alampi.”
Comare Rosa
dice: “E’ una bella ragazza…ha preso tutto dalla madre.”
Comare
Filomena interviene divertita: “Per forza, chissà da quale padre doveva
prendere.”
Comare Rosa
esclama: “Focu meu! E lei ha preso
dalla madre anche nel comportamento?”
Comare
Filomena che delle tre è quella che gli piace riportare sempre le cattiverie
dice: “Sicuro, sapete una volta la vedono con un ragazzo e l’altra volta con un
altro. La portano in luoghi isolati e fanno…quello che dovrebbero fare solo
marito e moglie!”
Comare
Giovanna attira l’attenzione delle altre due e dice: “Guardate chi sta arrivando…Mariuccia.”
Comare Rosa
saluta la ragazza che passava di là, Mariuccia risponde e dice: “Salve, come
state?”
Tutte e tre
dicono: “Si tira avanti.”
Mariuccia
le saluta e tira per la sua strada, comare Rosa dice: “Una bravissima ragazza,
casa e cresia (chiesa).
Comare
Filomena interviene con la sua saggezza popolare: “L’acqua cheta, rumpi i ponti.” L’acqua tranquilla rompe i ponti.
Comare
Giovanna non è d’accordo e dice: “Mariuccia è buona come il pane. E’
impossibile che si comporti male.”
Comare Filomena
si giustifica: “Può darsi, ma al giorno d’oggi tutti questi ragazzi non sai
come crescono… non è più come una volta.”
Comare
Giovanna interviene: “Meno male! Io non potevo nemmeno uscire da sola con il
mio povero marito. Avevo sempre uno dei mie fratelli dietro.”
Un auto
passa sfrecciando vicino e comare Filomena dice: “Chi era che guidava? Ho visto
solo che era una donna!”
Comare
Giovanna che era riuscita a vederla le risponde: “Era Antonella, la figlia di
Pietro…”
Comare Rosa
non riesce a trattenersi: “Poverina…la madre è morta quando l’ha partorita e
ora anche il padre ha un brutto male…un tumore allo stomaco, dicono.”
Comare
Filomena, capendo che su di lei non può infierire, dice: “Ma dove andava così
di fretta?”
Comare
Giovanna le risponde: “Probabilmente sta andando in uno dei poderi del padre a
vedere come stanno lavorando gli operai. Da quando suo padre si è ammalato, si
occupa tutto lei. Frequentava l’università per fare l’infermiera, ma ha dovuto
abbandonarla. Si occupa lei della ditta di famiglia…”
Comare
Filomena non può non dire la sua: “La terra non le manca, sicuramente troverà
qualche buon partito che la sposerà.”
Comare Rosa
esclama: “Vulissi Diu!” Volesse Dio.
Comare
Filomena chiede: “Ma non hanno parenti che li possano aiutare?”
Comare
Giovanna che è sempre la più informata le risponde: “Si, ha uno zio che ha il
suo lavoro e non può aiutarla. Lo zio ha un figlio Stefano, ma quello deve
studiare per diventare avvocato.”
Comare
Filomena esamina le informazioni ricevute e poi esclama: “Ah u riccjiuni!” Ah
il ricchione.
Comare
Giovanna le dice sdegnata: “Non si sa, se è vero.”
Comare
Filomena muove vistosamente la testa e sorridendo dice: “Si sa, si sa.”
Comare Rosa
che prova pena per tutti dice: “Poverino, non è colpa sua…è una malattia che
posso averla tutti.”
Comare
Filomena non d’accordo dice la sua: “Non è vero, è tutta colpa della madre che
li coccola troppo… si sa che i bambini devono essere baciati solo quando
dormono.”
Ecco le
nostre protagoniste. Francesca, Mariuccia e Antonella.
Il seguito?
RispondiEliminaSalve, il seguito dell'inedito libro sarà pubblicato ogni sabato o domenica come racconti a puntate.
RispondiEliminaNon si perda dunque la continuazione.
Il nostro autore ancora non ha scelto il finale. Proseguendo coi capitoli potrete suggerire voi il finale.
La redazione.