-Ma non dovresti essere morto?- gli chiese quando erano
ancora in volo
-Si, sono morto e lo sei anche tu. Mi ha trovato Eracle e
quando mi ha messo davanti alla verità, il velo si è rotto. Tutti i ricordi
della mia vita passata, sono tornati. E’ incredibile- le rispose Icaro
-Dove stiamo andando? E come fai a volare?- gli chiese
ancora
-Siamo quasi arrivati e grazie a queste ali riesco a volare.
Le ali le ha progettate mio padre, Dedalo-
-Anche lui è vivo?-
-Non è l’unico… lo scopo di Eracle era quello di riunire
tutti gli eroi che sono morti per colpa delle divinità.-
-Voleva riunire una squadra di vendicatori…-
-Si, credo che il suo obiettivo fosse proprio quello-
sorrise Icaro
Icaro atterrò vicino al bordo di una montagna dove vi era
un’entrata.
-Le faccio strada, madame.- disse sorridendo il ragazzo
-Quanti anni hai?- gli chiese Hippolita
-Sedici- le rispose
-Ed Eracle ti ha reclutato comunque…-
-Sapeva che se fossi stato reclutato, avrei dimostrati molti
più anni… devi stare molto attenta adesso. Mio padre ha creato dentro questa
montagna una specie di labirinto… il rischio di perderci è sempre molto
elevato…-
Dopo ore e ore di cammino, di svolte a destra e a sinistra,
di salite e discese che generarono nella
donna una totale confusione.
-Tu come fai ad orientarti?- gli chiese al ragazzo che era
davanti a lei e teneva una torcia in mano.
-Non te ne sei accorta?- le chiese di rimando –Ci sono dei
simboli che dicono quale strada è quella giusta. Non sono facili da trovare e
cambiano di volta in volta affinché tu non te ne accorga. Mio padre è un genio.
Non il mio attuale padre, il mio passato padre… cioè…-
-Ho capito… tutta questa faccenda è un labirinto non meno di
quello costruito da tuo padre…-
-Metempsicosi… così l’ha chiamata Eracle e mio padre sa bene
che cosa vuol dire… sai è anche stato Pitagora e Leonardo da Vinci. Questa non
è la prima volta che rompe il velo delle sue vite passate, anche quando era
Pitagora ce l’ha fatta…-
Infine i due arrivarono davanti un tempio e vi entrarono,
all’interno vi era una scultura. Un angelo sopra una montagna e persone che si
arrampicavano su questa montagna urlando dal dolore.
-Non è un angelo, né sono io…- sorrise Icaro –è il genio
della ragione e rappresenta una specie di cammino della ragione…-
-E’ fatto da tante sofferenze e da scalate ardue- continuò
una voce candida e dolce come quella di un bambino e fu proprio un bambino a
comparire da dietro una colonna.
-Ippolita, lui è mio padre Dedalo…-
-Piacere di conoscerti- disse il bambino che poteva avere al
massimo dieci anni
Al monte Olimpo
-Dove sono finiti?- urlò Artemide mentre passava il varco
fra le realtà.
-Non lo sappiamo… sono scomparsi dalla nostra vista- spiegò
Efesto che aveva visto altre volte la dea così furiosa e non era mai stato un
bene.
-Dobbiamo trovarli! Distruggerò ogni cosa!-
-Li troveremo, nipote e avrai la tua vendetta ma non
possiamo rompere il patto che abbiamo fatto…- cercò di tranquillizzarla Ade.
-Non credi che sia già stato rotto… gli umani ci hanno visto
in azione e ci hanno filmati- spiegò Ares che era preoccupato – e poi il folle
è morto, dovremmo lasciare stare la donna-
-No! Devono morire tutti! –urlò pazza Artemide
-Sorella…- cercò di avvicinarsi Afrodite per consolarla
-Non mi toccare! Io avevo un solo fratello! Voi siete solo
conoscenti!-
-Perché ti scaldi così tanto?- le chiese Ade –Io posso far
tornare in vita Proserpina e potrò far tornare in vita anche Apollo e tutti gli
altri…-
-Credi di potercela davvero fare?- gli chiese Demetra
speranzosa
-Si, ma ho bisogno di voi e di un corpo mortale… andrò a
cercarlo io- concluse Ade
Intanto in un’altra caverna.
La signora di Ermes, artefice di tutti gli eventi successi,
si compiaceva di quello che stava vedendo nella sua sfera di energia.
-Lo senti il potere crescere?- chiese a Ermes
-Non mi sento più potente, mia regina- rispose il dio
dispiaciuto
-Già… purtroppo gli umani non sanno come interpretare
l’accaduto… i più razionali pensano a una messinscena, altri ad
un’allucinazione collettiva… quelli meno atei pensano che siano dei mostri o
dei demoni… pochi pensano che si trattava davvero di Apollo e di Artemide e
hanno iniziato a credere solo nella loro esistenza… per fortuna ho qualcuno che
può far venire a galla la verità-
-Devo farle da messaggero, mia signora?- le chiese
-Certamente…- rispose la sua signora esplodendo in una
risata fragorosa.
Nessun commento:
Posta un commento