domenica 20 aprile 2014

Hippolita 11



-Ma non dovresti essere morto?- gli chiese quando erano ancora in volo
-Si, sono morto e lo sei anche tu. Mi ha trovato Eracle e quando mi ha messo davanti alla verità, il velo si è rotto. Tutti i ricordi della mia vita passata, sono tornati. E’ incredibile- le rispose Icaro
-Dove stiamo andando? E come fai a volare?- gli chiese ancora
-Siamo quasi arrivati e grazie a queste ali riesco a volare. Le ali le ha progettate mio padre, Dedalo-
-Anche lui è vivo?-
-Non è l’unico… lo scopo di Eracle era quello di riunire tutti gli eroi che sono morti per colpa delle divinità.-
-Voleva riunire una squadra di vendicatori…-
-Si, credo che il suo obiettivo fosse proprio quello- sorrise Icaro
Icaro atterrò vicino al bordo di una montagna dove vi era un’entrata.
-Le faccio strada, madame.- disse sorridendo il ragazzo
-Quanti anni hai?- gli chiese Hippolita
-Sedici- le rispose
-Ed Eracle ti ha reclutato comunque…-
-Sapeva che se fossi stato reclutato, avrei dimostrati molti più anni… devi stare molto attenta adesso. Mio padre ha creato dentro questa montagna una specie di labirinto… il rischio di perderci è sempre molto elevato…-
Dopo ore e ore di cammino, di svolte a destra e a sinistra, di salite e discese che generarono  nella donna una totale confusione.
-Tu come fai ad orientarti?- gli chiese al ragazzo che era davanti a lei e teneva una torcia in mano.
-Non te ne sei accorta?- le chiese di rimando –Ci sono dei simboli che dicono quale strada è quella giusta. Non sono facili da trovare e cambiano di volta in volta affinché tu non te ne accorga. Mio padre è un genio. Non il mio attuale padre, il mio passato padre… cioè…-
-Ho capito… tutta questa faccenda è un labirinto non meno di quello costruito da tuo padre…-
-Metempsicosi… così l’ha chiamata Eracle e mio padre sa bene che cosa vuol dire… sai è anche stato Pitagora e Leonardo da Vinci. Questa non è la prima volta che rompe il velo delle sue vite passate, anche quando era Pitagora ce l’ha fatta…-
Infine i due arrivarono davanti un tempio e vi entrarono, all’interno vi era una scultura. Un angelo sopra una montagna e persone che si arrampicavano su questa montagna urlando dal dolore.
-Non è un angelo, né sono io…- sorrise Icaro –è il genio della ragione e rappresenta una specie di cammino della ragione…-
-E’ fatto da tante sofferenze e da scalate ardue- continuò una voce candida e dolce come quella di un bambino e fu proprio un bambino a comparire da dietro una colonna.
-Ippolita, lui è mio padre Dedalo…-
-Piacere di conoscerti- disse il bambino che poteva avere al massimo dieci anni

Al monte Olimpo
-Dove sono finiti?- urlò Artemide mentre passava il varco fra le realtà.
-Non lo sappiamo… sono scomparsi dalla nostra vista- spiegò Efesto che aveva visto altre volte la dea così furiosa e non era mai stato un bene.
-Dobbiamo trovarli! Distruggerò ogni cosa!-
-Li troveremo, nipote e avrai la tua vendetta ma non possiamo rompere il patto che abbiamo fatto…- cercò di tranquillizzarla Ade.
-Non credi che sia già stato rotto… gli umani ci hanno visto in azione e ci hanno filmati- spiegò Ares che era preoccupato – e poi il folle è morto, dovremmo lasciare stare la donna-
-No! Devono morire tutti! –urlò pazza Artemide
-Sorella…- cercò di avvicinarsi Afrodite per consolarla
-Non mi toccare! Io avevo un solo fratello! Voi siete solo conoscenti!-
-Perché ti scaldi così tanto?- le chiese Ade –Io posso far tornare in vita Proserpina e potrò far tornare in vita anche Apollo e tutti gli altri…-
-Credi di potercela davvero fare?- gli chiese Demetra speranzosa
-Si, ma ho bisogno di voi e di un corpo mortale… andrò a cercarlo io- concluse Ade

Intanto in un’altra caverna.
La signora di Ermes, artefice di tutti gli eventi successi, si compiaceva di quello che stava vedendo nella sua sfera di energia.
-Lo senti il potere crescere?- chiese a Ermes
-Non mi sento più potente, mia regina- rispose il dio dispiaciuto
-Già… purtroppo gli umani non sanno come interpretare l’accaduto… i più razionali pensano a una messinscena, altri ad un’allucinazione collettiva… quelli meno atei pensano che siano dei mostri o dei demoni… pochi pensano che si trattava davvero di Apollo e di Artemide e hanno iniziato a credere solo nella loro esistenza… per fortuna ho qualcuno che può far venire a galla la verità-
-Devo farle da messaggero, mia signora?- le chiese
-Certamente…- rispose la sua signora esplodendo in una risata fragorosa. 


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