sabato 16 marzo 2013

Hippolita 5



Il signore oscuro ricevette il potere di Poseidone. Era diventato più potente, ma ancora non bastava. Il folle avrebbe fatto tutto il lavoro per lui. Li avrebbe uccisi tutti e tutto il loro potere sarebbe confluito in lui. Il folle però doveva continuare nel suo massacro. Nessuno doveva fermarlo. Hippolita! Quella donna ricomparsa dal nulla. Doveva sbarazzarsi di lei, ma come fare? Con la cinta addosso era invulnerabile. Nessuno, nemmeno lui poteva ucciderla e se avesse incontrato il folle, lei di sicuro sarebbe riuscita a fermarlo. Doveva escogitare un piano. Doveva rompere l’alleanza fra Ares e la donna. Doveva minare la fiducia che lei riponeva nel dio della guerra. Poi finalmente arrivò la sua soluzione. Hermes il messaggero degli dei, una metà era demoniaca e un’altra angelica, per via della sua doppia natura, ma in realtà lui non apparteneva a nessuno dei due.
-Come sta mio fratello Zeus?- gli chiese il dio degli inferi
-E’ in lutto… ha perso un fratello per colpa tua…-
-No! Per colpa sua! Ora sa che cosa significa perdere le persone che si amano! Sua figlia! Suo fratello! Sua moglie!-
-Sua moglie? Suo fratello?- chiese stupito –credi davvero che soffra per loro. L’unico essere per cui ha affetto mio padre era Atena. Si, lo hai fatto soffrire perché ti ha schernito, perché non ti ha aiutato…-
-Mi serviva il vostro potere… insieme avremmo potuto farcela! Invece lui mi ha costretto a prendermelo con la forza…-
-Cosa pensi di fare ora? Ippolita è tornata e sicuramente Ares la farà incontrare con il folle. Cosa succederà quando i loro occhi si rincontreranno? Hai fallito!- lo schernì Ermes
-Troverò un modo!- urlò furioso Ade che ormai aveva perso il controllo
-No… io ho un modo per aiutarti…-
-Perché lo faresti?-
-Il fatto che quei due si incontrino non vuole dire che lo sterminio degli dei avrà fine e io potrei morire…-
-Allora dovrei farli incontrare…-
-Non credo che ti convenga… il folle quando saprà che lo hai ingannato ce l’avrà con te quanto con gli altri dei…-
-Quale è dunque il tuo piano?-
-Te lo dirò ad una condizione…-
-Quale? Parla messaggero!-
- Dopo la morte di Zeus… tu avrai abbastanza potere per sconfiggere il folle… lo dovrai fare! Poi noi altri dei ti aiuteremo a riportare in vita la tua sposa e tutti insieme torneremo a manifestarci in questo mondo…-
-Non credevo che fossi capace di ordine un simile complotto… che ti ha fatto Zeus?-
-Non ci ha mai amati… e per di più da secoli è una guida troppo debole… sono stanco di fare il postino… voglio tornare ad essere temuto come un tempo!-
-Va bene… le tue condizioni sono accettate e ora esponi il tuo piano…-

Il barbone che un tempo era il più potente fra gli esseri viventi sulla Terra guardava la strada quando all’improvviso sgranò gli occhi dalla sorpresa. Un uomo alto due metri e muscoloso si trovava a una decina di metri di distanza.
-Come sei riuscito a trovarmi?- mormorò il vecchio
-E’ stato facile… sei stato tradito da un altro tuo figlio…-
Allora vide il postino di fianco al folle.
-Hermes?- chiese incredulo e sorpreso
-Mi hai chiesto di sacrificare anche qualche dio pur di entrare tra le grazie di Ade e io l’ho fatto… ora è il momento che io vi lasci soli…-
Il messaggero degli dei scomparve e Zeus rimase impietrito.
-Eracles! Fermati! Ippolita è ancora viva!- urlò Zeus
-Io non sono Eracles…- sbraitò il folle… - io non sono il figlio di Era! Io sono Alceo! Io sono il folle! Ti ucciderò padre e le tue menzogne non ritarderanno la tua morte!-
-Io che cosa ti ho fatto per meritare il tuo odio? Ippolita è viva! L’ho fatta reincarnare! Ade ti ha mentito!-
-Lo so… ed è per questo che ho ucciso tua moglie… l’avevo vista e lei lo sapeva… mi ha minacciato… l’avrebbe uccisa di nuovo se io mi fossi avvicinata a lei!-
Il folle diede un pugno al muro e questo si frantumò in mille pezzi.
-Voi credete che io sia folle! Ma non lo sono! Vi ucciderò tutti e così nessuno potrà ostacolarmi dallo stare con lei! Ah! Odio te perché non l’hai mai fermata! Mi ha torturato in tutti i modi ma tu non hai mai fatto nulla per proteggermi! Dove eri mentre mi rendeva folle e mi faceva uccidere i miei figli! Ora sai che cosa si prova! Ora sai che cosa si prova a sapere di essere il responsabile della morte dei tuoi figli! Ora conosci la vera sofferenza di un padre quando i figli gli vengono strappati via! Mi è dispiaciuto per Atena, ma solo a lei tu volevi bene-
-Perché allora ti sei alleato con Ade? Perché ti fai usare da lui? Perché lo rendi più potente?-
-Perché anche il dio della morte può morire…- rispose il folle ma Zeus non capì. Che risposta era? Forse ormai era folle veramente, non riusciva più a ragionare in maniera razionale.
-E’ tutto padre… hai un’ultima cosa da dire?-
-Mi dispiace figliolo… ma non sarò io a morire oggi!-
Le vesti del barbone iniziarono ad illuminarsi e essere pulite e perfette, la sua barba divenne bianca come le nuvole e la sua schiena si raddrizzò, i suoi muscoli si gonfiarono. Zeus era tornato al suo antico splendore.
-Ecco perché tu sei il padre di tutti gli dei…- esclamò Eracles
Nella mano destra del dio comparvero delle scariche elettriche e le scagliò contro il figlio. Il fulmine lo avrebbe ucciso? Lo colpì in pieno e lo fece urlare. Tutti i passanti videro la scena.
Il fumo saliva dalla pelle del folle, ma questo era ancora vivo e per nulla arrendevole. Prese il suo arco e scagliò una freccia. Essa trapassò il braccio sinistro del re degli dei.
-Come è possibile che tu puoi ucciderci?- chiese Zeus – e noi non possiamo?-
-Per via della mia fede! Io credo di poterti uccidere! Anche tu puoi uccidermi padre, devi solo usare maggior potere ma hai paura nel farlo… hai paura di consumarlo e di perdere la tua immortalità… la perderai comunque…-
-Hai ragione- sorrise Zeus che decise di usare tutto il suo enorme potenziale. Lanciò un altro fulmine ma stavolta Eracle lo deviò con la sua clava. Quindi si scagliò contro il padre. Fece un balzo di dieci metri e lo colpì con la sua clava. Il re degli dei però riuscì a pararlo e a lanciar via l’arma del figlio. I due così iniziarono ad affrontarsi in un corpo a corpo. Il rumore dei loro colpi erano potenti come i tuoni e generavano scintille. Nessuno tra i passanti aveva visto un duello simile. Eracle afferrò Zeus stringendo le mani dietro il dorso dell’avversario e alzandolo da terra. La sua presa si faceva sempre più forte e il padre sentiva le vertebre scricchiolare e poi spezzarsi. Lanciò un urlo al cielo spaventoso che fece tremare l’aria e tutta la terra. Il cielo si oscurò e dopo qualche secondo Zeus smise di respirare… il re degli dei era stato ucciso.

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