Nel magazzino.
Hippolita guardava le sue armi e tutto le sembrava così
strano. Chi era veramente? Ares le si avvicinò e le appoggiò una mano sulla
spalla.
-Tu sei la reincarnazione di Ippolita, la regina delle
amazzoni…- le spiegò il dio
-Io sono Hippolita Strong! Avvocato di successo! Tu mi hai
ingannato! Tu hai organizzato tutto questo!- urlò infastidita.
-Tutto eccetto l’attacco da parte di Ade… volevo che
scoprissi la tua vera identità…-
-Perché? A me non frega nulla di essere una amazzone…
riprenditi queste cose e lasciami tornare alla mia vita…-
-Non puoi…- Ares la fermò –gli dei sono in pericolo. Un
folle ci sta uccidendo tutti e solo tu puoi fermarlo!
-Ha trovato Zeus…- lo interruppe Efesto che si stava ancora
riprendendo per la battaglia.
-Dobbiamo andare subito da lui…- le urlò Ares, la cui
preoccupazione era palese.
In quel momento un figura varcò l’entrata del magazzino,
Hippolita nel vederlo pensò che si trattasse di un’altra creatura demoniaca
mandata da Ade anche se per metà sembrava un angelo.
-Hermes… che ci fai qui?- chiese stupito Efesto
Il messaggero degli dei entrò barcollando, aveva una ferita
vistosa all’addome e non riusciva a rimanere dritto.
-Eracle… ci ha trovati… sono scappato sapendo che vi avrei
trovati qui…-
-Eracle…- chiese stupita Hippolita. Quel nome la colpì come
un macigno. Un bacio e i suoi occhi mentre lasciava la vita mortale, le sue
braccia che la sostenevano…
-Si… il folle!- continuò Ermes
Hippolita allora capitò tutto, si voltò verso Ares e gli
puntò contro l’ascia bipenne.
-Tu! Volevi usarmi! Vuoi che io combatta contro di lui? Che
lo uccida? O che ci uccidiamo a vicenda?- lo sdegno traspariva dai suoi occhi.
Ermes cadde al suolo ed Efesto corse in suo aiuto.
-E’ folle! Ha ucciso Era, Atena, Poseidone e guarda cosa ha
fatto ad Ermes… dobbiamo fermarlo! Dobbiamo salvare Zeus!-
-Ha ucciso Era? Davvero? La dea che ha causato tutte le sue
disavventure? Che gli ha fatto uccidere i suoi figli? Che lo ha reso uno
schiavo? Che ha provocato una ribellione tra le mie compagne che ha causato la
mia morte? Sono stanca di voi dei che giocate con noi mortali! Volevo tornare
alla mia vita ma ora capisco meglio la faccenda…-
Il cielo si oscurò e il nubifragio iniziò a cadere dal
cielo.
Tutti gli dei capirono che era successa una cosa gravissima.
Zeus era morto.
-Troverò Eracle, ma non per fermarlo… vedrò se davvero è un
folle e poi insieme agiremo… forse Ares per la prima volta nella tua vita un
tuo piano si è rivoltato contro di te… potremmo essere la vostra più grande
minaccia noi due… se voi siete i nostri dei, è meglio che gli dei non
esistono…-
-Non sai che cosa dici!- urlò Ares
-Non voglio iniziare oggi il massacro… fammi parlare con
Eracle prima…-
-No, non posso farlo…-
-Dunque, un altro figlio ucciderà suo padre oggi…-
-Lasciala andare!- urlò Efesto – le armi che le abbiamo dato
la rendono invincibile. Moriresti di sicuro! E noi abbiamo bisogno di tutti gli
dei per poterli combattere.
Ares era furioso, ma dopo averci pensato decise che l’altro
dio aveva ragione.
-Cosi sia… spero che dal vostro colloquio non esca
un’alleanza funesta-
Hippolita corse fuori dal magazzino e sotto la pioggia si
lanciò in una folle corsa. Intendeva incontrare il suo più grande amore. Era
incredibile come un nome, una persona, potevano stravolgere il modo di pensare
di un’altra persona. Dopo aver combattuto, l’unica cosa che voleva era tornare
alla sua vita normale, fatta di ricchezza e di potere. Un nome e un ricordo però
hanno fatto tutto questo. Ricchezza e potere non avevano più valore. Hippolita
era tornata Ippolita e voleva solo una cosa, riabbracciare il suo più grande
amore.
Nel magazzino il corso di Ermes diventava sempre più
inconsistente fino a scomparire nel nulla.
-Che cosa facciamo adesso?- chiese Efesto
-Dobbiamo prepararci alla guerra… - rispose Ares –chiama
tutti gli dei rimasti all’appello. Dovremo mettere da parte tutte le nostre
divergenze e combattere contro quei due…-
-Sei sicuro? E se decidessero di non combatterci più?-
-Sono uscito sempre vittorioso perché mi sono sempre
aspettato lo scenario peggiore…-
In quel momento apparve Ade che salutò i due dei con
cordialità.
-Cosa vuoi, lurido bastardo?- urlò Ares
-Ho avuto la mia vendetta contro Zeus… possiamo fermare
insieme Eracle…-
-Il tuo alleato…- intervenne Efesto
-Un mio strumento che potrebbe rivelarsi pericoloso anche
per me, visto che presto, grazie a voi, scoprirà che l’ho ingannato…-
-Non vuoi il nostro potere?- chiese Ares diffidente
-No… se mi aiuterete dopo a far tornare mia moglie in vita…-
Ares esitò per
qualche secondo e poi porse la mano al suo ex nemico.
-Andiamo… il Monte Olimpo ci aspetta…-
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