domenica 3 dicembre 2023

Gli Abenavoli e Montebello


Per ricostruire la vicenda della famiglia Abenavoli ci baseremo da ciò che hanno scritto Giacomo Arcidiaco e Lionel Murano.

Gli Abenavoli sono un’antica famiglia normanna, i capostipiti sono due fratelli, Riccardo e Tommaso, che hanno accompagnato Ruggero d’Altavilla nella sua conquista della Sicilia.


Nel 1495 Bernardino, figlio di Nardo Antonio Albenavoli, riceve da Alfonso II i feudi di San Lorenzo e di Amendolea. Ad Amendolea è castellano in sua vece Lodovico, suo nipote, figlio del fratello Troilo. Due anni dopo Bernardino muore senza prole, Troilo eredita il feudo di Amendolea mentre quello di San Lorenzo ritorna alla Regia Corte. Ricompra nel 1499 anche quello di San Lorenzo dopo la morte di Antonio Serranò.

Nel 1501 Lodovico lascia il feudo di San Lorenzo per unirsi all’esercito di Gonzalo Fernandez de Cordova, al servizio di re Ferdinando il Cattolicissimo. Insieme a quello di Amendolea, quello di San Lorenzo passa quindi al fratello Giovanni Battista, che vi governa dal 1503, l’anno della morte del padre Troilo, fino al 1528.

Il 13 febbraio 1503 avviene la famosa Disfida di Barletta, dove tredici cavalieri italiani sotto bandiera spagnola sfidano tredici cavalieri francesi e i primi hanno la meglio. Fra questi tredici cavalieri, oltre a celebre Ettore Fieramosca, c’è il nostro Lodovico Abenavoli. Grazie a questa vittoria ottiene i feudi di San Lucido, Montebello e Pentedattilo (probabilmente non nella sua totalità, poiché risultano feudatari i Francoperta).

Durante la Guerra della Lega di Cognac e probabilmente nell’assedio di Napoli, gli Abenavoli si schierano dalla parte dell’esercito francese guidato dal conte di Lautrec contro l’esercito dell’imperatore di Carlo V. Dopo la pace di Cambrai, probabilmente per via della loro infedeltà, i due fratelli perdono il possesso dei loro feudi.

Nel 1531 Lodovico deve aver riottenuto il feudo di Montebello visto che lo vende a don Paolo Ruffo conte di Sinopoli, poi lo compra nel 1549 Giovanni Faraone da Messina, nel 1550 passa alla famiglia Guerrera, nel 1584 a Giovan Francesco da Ponte.

Nel 1587 l’abate Giovan Vincenzo Abenavoli, nipote di Lodovico e figlio ultimogenito di Giovanni Battista e di Lucrezia Caracciolo, riacquista il feudo di Montebello e il titolo di barone.

Nel 1594 alla morte di Giovan Vincenzo eredita il feudo e il titolo il nipote Cola Maria, figlio del fratello Giovanni Andrea.

Nel 1612 Cola Maria muore ed eredita il figlio Giovanni Gregorio che passa a miglior vita nel 1618 senza eredi e quindi gli succede il fratello Bernardino. Nel 1649 Bernardino muore e lascia Montebello al figlio Nicola Maria, che viene ucciso nel 1658 e così anche al fratello Nunzio Mattia tocca poco dopo la stessa sorte. Eredita Montebello quindi il figlio di Nunzio Mattia, Bernardino di soli tre anni e per questo è sua tutrice la madre Donna Antonia Guerrera. Una volta cresciuto nel 1686 Bernadino compie la strage degli Alberti e Montebello passa alla zia Maria Abenavoli, moglie di Alessandro Nicoletta, che nel 1694 vende il feudo di Montebello a Nicola Lavagna. Con questo efferato fatto di sangue in pratica si conclude la storia degli Abenavoli di Montebello.

 

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