sabato 26 maggio 2012

Sua Santità: LA FONTE!






Chi sono queste talpe? se non sono talpe possiamo chiamarli corvi?



Da giovane e, ancora, inesperta aspirante giornalista consiglierei, ad alcuni vetusti ed espertissimi giornalisti italiani, un ripasso generale dei manuali di giornalismo, una seria lettura del vademecum dello stesso, e, soprattutto, il rispetto massimo per "le verità" e per le fonti che, talvolta, scelgono di rimanere, giustamente, anonime.
E' avvilente, per chi sogna di fare questo mestiere sentire o leggere interviste in cui l'utilissima e amatissima fonte viene definita dall'intervistatore o una spia o una talpa o un corvo.



Ci sconvolge tanto questa imprecisa denominazione dell'oggetto proprio perché a fare tali affermazioni sono gli addetti ai lavori: quasi tutti i giornali nazionali oltre che i media. Noi, giustamente o erroneamente, pensiamo che non siano né talpe, ma solo fonti confidenziali - persone che fidandosi di un giornalista hanno ritenuto opportuno raccontare di fatti o di persone così da rendere pubbliche vicende da sempre occultate -  né  corvi, cioè   persone che diffondono  "veline" anonime.
Ovviamente le veline a cui ci riferiamo non sono le celeberrime danzatrici di Striscia la Notizia, ma dei comunicati ufficiosi che vengono fatti pervenire nelle redazioni dei giornali  per informare, spesso, di eventi che vedono protagonisti personaggi di rilievo



Non è il caso del sospettato Paolo Gabriele, il soprannominato, ingiustamente, Corvo, infaticabile maggiordomo - aiutante di camera della famiglia pontificia, che - stanco delle verità taciute, dei soprusi e dell'ipocrisia del Vaticano - ha trafugato dalle camere papali documenti riservati e segretissimi per consegnarli, poi,  a colui il quale rappresenta e dimostra di essere, a mio avviso, insieme a pochi altri giornalisti italiani, il cane da guardia del potere: Gianluigi Nuzzi.



Il bravo giornalista e scrittore, autore e conduttore della trasmissione televisiva Gli Intoccabili, andata in onda su La7, ha sapientemente raccolto i documenti  creandone un libro-inchiesta, pubblicato da poco, intitolato Sua Santità - Le carte segrete di Benedetto XVI, edizioni Chiarelettere. 352 pagine capaci di far tremare il Vaticano e tutti quei cattolici che ancora si illudono che sia un luogo di preghiera e di meditazione. 352 pagine d'inchiesta in cui le fonti fanno quello che, invece, dovrebbero fare tutti i giornalisti: raccontare una qualche sporca verità. 16 euro è il prezzo di questa verità.  Il prezzo di questo degnissimo modo di far giornalismo. Il giornalismo di pochi, dei più bravi e dei più coraggiosi. Di quelli che hanno paura di non riuscire a rendere questo mondo migliore e che, così, combattono, raccontano, subiscono, e lo fanno per noi, per aprirci gli occhi accecati, ormai, da un'altro tipo di giornalismo, quello che si vende al potere e ci costringe alla cecità.



Il Corvo, intanto, sospettato dalla Gendarmeria è stato arrestato ed è ora a disposizione del promotore di giustizia, Nicola Picardi e della  magistratura vaticana che, ci auguriamo, non finisca col  metterlo al rogo.  
Sicuramente Gianluigi Nuzzi non lo farà, non la tradirà la sua fonte (o le fonti?), non tradirà il segreto, perché è un giornalista dalla bravura tangibile, perché conosce il suo mestiere, perché ha una faccia che non può mentire.









2 commenti:

  1. La solidarietà ha poco peso, purtroppo, ma a volte... è la piccola goccia che permette al vaso di traboccare.

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  2. Fortunatamente grazie alle fonti una qualche verità è venuta fuori e, oltretutto, la maggioranza di coloro che hanno letto il libro non ha potuto che essere, credo,a fianco e solidale al lavoro di Nuzzi.

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