domenica 23 febbraio 2014

Hippolita 10

Senza poter fare nulla l’enorme clava di Eracle si abbatté sulla sua testa e lo fece volare lontano.
-Non ascoltarlo! Gli dei ingannano e sono spietati!-
-Lo so ed è per questo che stavo per togliermi la cintura… loro uccideranno altri pur di uccidere noi… non voglio essere la responsabile delle morti di altre persone…-
-Non mi importa delle altre persone… io voglio vivere con te…-
-Sei egoista come loro… sei egoista come lo ero io un tempo…- Hippolita aveva preso la sua decisione, si sarebbe tolta la cintura. Lo aveva già fatto in passato. L’aveva consegnata all’uomo che aveva davanti. L’uomo che amava con tutto il cuore. Fu il motivo della sua morte.
-Non è giusto!- urlò Eracle affranto –Non puoi farti carico di tutti loro… io ho provato in passato a essere il loro eroe, a salvarli… ma non si possono salvare tutti… non puoi salvare le persone che ami…-

sabato 8 febbraio 2014

Hercules: l'inizio della leggenda

Hercules: l’inizio della leggenda


Voto: Immondizia

 


Questo film è la dimostrazione di come ormai Hollywood ha poche idee e per sopperire ad esse usa alcuni espedienti commerciali, indirizzati soprattutto a catturare i soliti bimbiminkia. Si tratta di usare un protagonista di fama internazionale, in questo caso si tratta di Hercules ma poteva essere anche Robocop… personaggi di fantasia entrati nella memoria collettiva che da soli attraggono molti spettatori. Che fanno però gli sceneggiatori? Lasciano solo il nome di questa icona e stravolgono tutto il resto. Visto che però il personaggio potrebbe non bastare, si forma un cast che porti le nuove generazioni al film. Quindi come protagonista si sceglie uno di Twilight o come sua spalla il protagonista del telefilm di Spartacus. Questo è il grosso del processo creativo, il resto è più semplice. Un avviso, parlerò del film in maniera diffusa e quindi con tanti spoiler, se non volete rovinarvi la sorpresa (brutta) evitate di leggere.

sabato 1 febbraio 2014

Frana, silente, la montagna di Roccaforte del Greco





Roccaforte del Greco- Un violento nubifragio, iniziato giorni addietro come pioggerella autunnale, si è abbattuto nella mattinata di oggi, 1 febbraio 2014, sulla zona dell’area grecanica, producendo, a Roccaforte del Greco, una frana, una delle tante negli anni.  
Geomorfologicamente complesso, con una struttura paesaggistica - naturalistica splendida e variegata, Roccaforte è il comune che più di ogni altro è, in questa zona, esposto a rischi idrogeologici. Il patrimonio boschivo di quest’area, gran parte distrutto dagli incendi, costituisce la principale soluzione ai problemi derivanti da smottamenti.
La frana in questione è partita nei pressi della contrada "Paci";  una parte di costone si è staccato dalla montagna e il materiale è sceso, riversandosi sulla strada provinciale, presso il vallone sottostante e sul manto stradale; erano le 9 circa. I Soccorsi sono giunti tempestivi.
Il problema idrogeologico affonda le proprie radici in una cementificazione selvaggia, priva di alcuna opera di contenimento e di vie di sfogo per acqua e inerti.
Una ridistribuzione funzionale degli assetti urbanistici, armonizzata da opere strutturali, e un rimboschimento massiccio potrebbero ridare maggiore sicurezza ad un luogo che, storicamente, rappresenta la culla della magna Grecia.    

venerdì 27 dicembre 2013

Hippolita 9

Eracle e Hippolita quella sera giacquero insieme per la prima volta, anche se non lo era. I loro corpi si conoscevano anche se non si erano mai toccati. Le loro orecchie sentirono gemetti antichi e nuovi. In quella confusione di percezioni e di esperienze, i ricordi si mescolarono al presente in un calderone esplosivo. Eracle non volle che Hippolita si togliesse la cintura, gli dei potevano decidere di attaccare in qualsiasi momento. Così lei la indosso sopra la sua pelle. La sua prima volta invece il semidio gliela tolse e la posò sopra la sua pelle di leone. Entrambi suoi trofei, uno di guerra e uno di amore. La prima volta fu selvaggio e fu lei a stare di sopra. Lui era il suo strumento di piacere. Stavolta fu più dolce e fu lui a stare di sopra. Entrambi erano lo strumento del piacere dell’altro. Questa sera fu la loro prima volta e non lo fu. Quella  volta Eracle uscì dalla sua tenda quando ebbero finito. Questa volta rimase con lei abbracciati e si addormentarono insieme.

lunedì 4 novembre 2013

Roccaforte del Greco: la parte migliore che si è

Ogni popolo ha una sua particolare ipocrisia che chiama le sue virtù.  La parte migliore che si è non la si conosce e non la si può conoscere perché spesso non la si vuol conoscere veramente. È sociologicamente indagabile, dunque, quel popolo che sebbene si compatti, unendosi, nel savaguardare la propria dignità dalle altrui critiche, svolga con i medesimi strumenti cognitivi un' opera di disgregazione e di abbandono riconducibili probabilmente ad una atavica incomunicabilità. Prendere atto delle virtù ipocrite del nostro popolo servirebbe quantomeno a riabilitarlo e a riabilitarci ad una metacomunicazione  del tutto sottovalutata e pressoché assente. È, poi, così difficile conoscere quale sia "la parte migliore che si è",  la vera essenza di un popolo?  Si propone tal quesito al popolo di Roccaforte del Greco, vittima e carnefice di se' stesso, masochista  interlocutore di politicanti professionisti che, stabilmente da pochi mesi, rammentano al mondo altro sia l'esistenza del paese aspromontano  sia il bisogno di libertà,  legalità e democrazia, parole abusate oltremodo da questi vecchi o giovani tromboni di partito. Lo vengono a dire loro che non abbiamo libertà, loro che ce l hanno tolta gestendo indegnamente il nostro territorio e noi piu' sciocchi a votarli, ci insegnano loro che cos' è la legalità, loro che pe lu cugnu per l'amico o parente sono a disposizione ma la Cancellieri ha fatto un gesto inqualificabile,  loro che si ricordano ora che la nostra democrazia è interrotta, dopo anni di silenzio tombale, loro che vivono la 'ndrangheta nei palazzi di potere e poi vengono nei piccoli paesi a riabilitare i ladri di galline impartendo lezioni di legalità e onestà,  loro infine che si mobilitano soltanto per salvare quegli ultimi voti rimasti in queste terre arse o, perché no, facendo strada a qualche nuovo asservito al potere bisognoso di notorietà e di un lauto stipendio.

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