Oggi è Natale e io sono un padre che deve cercare i regali
per i propri figli. Purtroppo non è un Natale qualsiasi. E’ il primo dopo la
Grande Epidemia che ha trasformato le persone in morti viventi che si cibano di
quelli ancora in vita. Molti credono che gli zombi siano lenti e stupidi. Non è
così. Sono veloci e intelligenti. Il loro unico problema è che si decompongono
molto lentamente, soprattutto se non mangiano carne viva, e che non riescono a
guarire. Se qualcuno si rompe una gamba, quell’osso rimarrà rotto e potrebbe
spuntare di fuori dalle carni putrescenti e puzzolenti. La sua mobilità sarebbe
ridotta del novanta per cento e diverrebbe inutile. Chi si farebbe uccidere da
un non morto che non riesce nemmeno a stare in piedi? Come ho detto prima, gli
zombi sono veloci e intelligenti ed è per questo che sto correndo sui tetti. Ho
un vestito di Babbo Natale e sto cercando dei regali per i miei figlioli. Dopo
un’oretta di perlustrazione, vedo in un negozio di giocattoli una luce accesa.
Potrebbero essere degli zombi, spero tanto di no altrimenti non potrei prendere
i regali ai miei figli. Scendo in strada, facendo molta attenzione, e mi dirigo
verso l’edificio facendo attenzione a non farmi vedere da nessuno, non morti o
vivi che siano. C’è l’ingresso e probabilmente chi sta rovistando tra quei
giocattoli in cerca di qualcosa sta molto attento a sentire il campanello messo
sulla porta suonare. Io però faccio il giro e varco la porta nel retro. Sono
molto vigile, non voglio in nessun modo cadere nella trappola di qualche
bastardo. Poi varco la porta e li vedo. Un padre che fa vedere delle bambole a
una bambina, forse sua figlia. Sono vivi, non sento il tanfo della morte su di
loro. Molto bene. Come lui sta cercando il regalo giusto per la figlia, anche io
sto facendo lo stesso e finalmente l’ho trovato. Avanzo e mentre mi avvicino
faccio cadere qualcosa per sbaglio. Loro si voltano e mi guardano. La paura li
assale, poi nel padre prevale il senso di protezione.
-Scappa- urla alla figlia. Come se fosse possibile. Io sono
uno zombi e sono veloce e intelligente. Mi avvento su di lui e con un morso gli
stacco un pezzo del collo. Quindi mi dirigo verso la bambina che cerca di
sfuggirmi. E’ impossibile. L’afferro per i suoi riccioli biondi e la porto
vicino alla mia bocca che emana un tanfo di fogna. Prima che ponga fine alla
sua vita, mormora qualcosa. Perché Babbo Natale mi fai questo? Sono stata
cattiva? Metto i due corpi nel mio grosso sacco marrone e lo sollevo sulle
spalle. Ora dovrò tornare dai miei piccoli prima che i corpi inizino a non
essere più mangiabili e facendo attenzione a non essere visto da altri zombi e
dai vivi. Inizio a saltare da un tetto ad un altro. Il pesante carico non è un
problema per me. Sono anche molto più forte di quando ero in vita ed ero solo
un finto Babbo Natale che faceva sedere sulle sue ginocchia i bambini e gli
chiedeva che cosa volessero come regalo. Era un lavoro schifoso ma non avevo
molte altre possibilità per portare soldi a casa. Facevo cose che non mi
piacevano ma lo facevo per il bene della mia famiglia. Proprio come adesso.
Arrivo senza problemi a casa. Do i miei due regali ai miei due figli zombi. Fu
la mia bambina a trasformarsi per prima e mi morse un dito mentre tornavo da
lavoro. Poi fui io a trasformare mio figlio. Mia moglie per fortuna la facemmo
a pezzi senza alcuna possibilità che tornasse in vita. Mi rinfacciava che non
trovavo un lavoro e che doveva occuparsi sempre lei di tutto. Per me fu un
piacere mangiarmi il suo cuore. Mi aveva promesso che sarebbe stato sempre il
mio. Non era così in senso metaforico visto che mi tradiva con il suo maestro
di yoga. Ho pensato quindi che era meglio averlo mio per sempre in senso
letterale. Dopo il pasto, io e i miei due figli ci abbracciammo e ci augurammo
buon natale. Il nostro primo natale e forse ce ne sarebbero stati molti altri
con tanti REGALI.
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