sabato 3 novembre 2012

Una storia su Twilight. 3



3
In queste settimane sono successe parecchie cose e sono stata piuttosto impegnata. Innanzitutto ho continuato le mie lezioni di arti marziali con il maestro Chuck e sono migliorata sempre di più, a me si è unita anche Jessica. Ma la parte più incredibile è avvenuta con Jacob. E’ tornato a scuola dopo che non è venuto per una settimana. Era molto diverso. Era muscoloso all’inverosimile anche troppo per un ragazzo della sua età. Sembrava uno che fa uso di steroidi. Dopo avermi assicurato che non era così, mi ha chiesto come andava con Edward. Le ho raccontato tutta la vicenda e lui mi ha subito chiesto se lo avessi già dimenticato.
-Come potrei?- gli ho risposto –E’ l’amore della mia vita.
Credo sia rimasto un po’ deluso dalla mia risposta, però ha continuato a parlare e mi ha fatto notare che non sembravo triste. Certo non mi struggo dal dolore, ma questo non vuol dire che l’abbia dimenticato e che non lo voglio nella mia vita. Spero che un giorno torni da me.
Comunque dopo un paio di giorni ho scoperto il suo segreto. Jacob è un licantropo o meglio un mutaforma…  riesce a trasformarsi in un enorme lupo. Lo stesso vale per altri membri della sua tribù indiana. Sono stati creati per dare la caccia ai vampiri e quindi sono i loro nemici. Con i Cullen però avevano stresso una sorta di alleanza. Comunque con Jacob, visto che Edward non c’era, ho iniziato a frequentarlo sempre di più. Per me è un amico e nulla di più. Un giorno mi ha confessato i suoi sentimenti e ha tentato di baciarmi. Non gliel’ho permesso e gli ho spiegato che per me è un amico e nient’altro. Non mi sembrava giusto illuderlo. Sapevo che avrebbe sofferto, ma credo che lo avrebbe fatto ancora di più se non fossi stata chiara dall’inizio. Per un paio di giorni poi Jacob non si è fatto più vedere e mi è dispiaciuto perché mi è mancato poter parlare con lui. Tutto ciò però non è nulla in confronto a quello che mi è successo ieri.
Io e Jessica stavamo tornando dalla lezione di arti marziali, quando Laurent è comparso davanti a noi.
-Sei in pericolo, Bella. Victoria è tornata- mi disse il vampiro
-Chi è Victoria e chi è questo tizio?- mi chiese Jessica un po’ preoccupata.
-Vuoi portarmi da lei?- gli chiese senza alcun timore. Non sarei scappata, sapevo che lui era un vampiro e che, nonostante facessi arti marziali, non sarei mai stato abbastanza forte per uno della sua specie, ma ero stanca di avere paura di loro, ero stanca di chiedere aiuto ed ero stanca di non affrontarli.
-Lei ti ucciderà ma prima ti farà soffrire. Io intendo ucciderti senza farti soffrire.-
-Che animo nobile! Bella! Andiamo alla polizia e denunciamo questo pazzo!- urlava isterica Jessica come se la polizia ci avrebbe potuto aiutare in qualche modo. Nessuno poteva aiutarci.
-Adesso che i Cullen non ci sono per te non c’è speranza- continuò Laurent tentando di convincermi delle sue buone azioni.
-Vuoi uccidermi? Dovrai sudarlo per farlo-
Lui sorrise e si lanciò contro di me. Era troppo veloce, non avrei potuto fare nulla, nessuna reazione. Laurent però prima che mi potesse sfiorare, venne colpito in faccia con una potente ginocchiata. Era stato Chuck a salvarmi.
-State bene? Accidenti quanto è dura la sua faccia… è fatta di roccia-
Laurent più che sorpreso che dolorante calcolò quello che stava accadendo.
-Umano questa faccenda non ti riguarda… se non vuoi morire, è meglio che te ne vai.-
-Bella, facciamo come sta dicendo- diceva Jessica convinta che l’opportunità di andarsene fosse stata data anche a me. Ovviamente non era cosi. Io dovevo rimanere, io ero il piatto forte del menù di Laurent. Chuck non ha alcuna intenzione di abbandonarmi, a differenza di Edward. Mi guarda e io capisco subito, vuole che combattiamo insieme. Non servirà a nulla però. Loro sono dei vampiri, loro sono più forti di tutti noi. Poi però Laurent senza un ululato, lo sentiamo tutti. Nella sua faccia è dipinto il terrore. Scappa correndo più che non posso. Non so bene cosa è successo, ma dopo qualche minuto abbiamo sentito altri latrati di cani e le urla di Laurent salire al cielo. Il vampiro era stato ucciso dalla tribù di Jacob. Dopo Chuck si è proposto di scortarci a casa. Prima abbiamo lasciato Jessica e poi ci siamo diretti a casa mia. Prima di scendere dalla sua auto, mi sentivo confusa e volevo sdebitarmi per non avermi lasciata da sola. Gli ho dato un bacio stampo sulle labbra e poi ho tentato di uscire dall’auto a tutta birra. Lui però mi ha afferrato per il polso e mi ha chiesto se potevo aspettare un minuto. Il minuto più umiliante della mia vita. Mi ha detto che per una ragazza è facile far confusione con i sentimenti e che magari credo di provare qualcosa per lui, ma è solo un’infatuazione o gli voglio bene ma come lo si vorrebbe ad uno zio. Era un bacio innocente e nulla di più, ma non era giusto che lui magari non dicesse nulla e alimentasse le mie fantasie adolescenziali. Mi ha abbracciato e mi ha detto che quello è stato un errore e che il rapporto tra di noi non subirà nessun cambiamento almeno da parte sua. L’ho ringraziato e tra le sue braccia mi sono sentita al sicuro, proprio come quando da bambina stavo tra le braccia di mio padre. L’ho salutato chiamandolo zio Chuck e da quel giorno ho iniziato a chiamarlo così, non davanti agli altri allievi però.

L’ha baciato! Io vado la e li ammazzo a tutti e due. Succhio il sangue di tutti e due e poi… perché lo ha fatto? Non mi ama? Non mi ha mai amato? Mi ha già dimenticato? E’ stata però tutta colpa mia. Io non c’ero e lei è stata attaccata da Laurent. Quello lì l’ha aiutata. Percepisco il pensieri di questo Chuck. Non la ama e sa che lei non ama lui, che è confusa come è giusto che sia una ragazza della sua età. Perché è confusa? L’amore che prova per me non dovrebbe… io sono stato a confonderla. Basta questo autoesilio non ha senso. Io tanto me ne sono andato e lei è lo stesso in pericolo. Victoria poi ha giurato di vendicarsi e proverà ad ucciderla di sicuro. Devo fare qualcosa. Devo tornare da lei e farò tutto ciò che vuole, la voglio sposare, la voglio trasformare, la voglio rendere mia, solo mia! E sono sicura che lei sarà contenta di vedermi e mi bacerà e mi amerà. Ho fatto un errore, ma sono sicura che lei mi perdonerà… e se non dovesse farlo. L’ho abbandonata, le ho detto che la nostra storia non significava nulla, se ne è dispiaciuta solo per un giorno e poi quando odio mostrava quando le comparivo davanti. Ad arti marziali non faceva che immaginare di colpire la mia faccia a calci e pugni. No, non mi perdonerà mai… sono depresso e triste.

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