Nuovo Annuncio.
Ho pubblicato su Amazon un altro ebook, si tratta di un thriller ambientato a Reggio Calabria.
Vi metto qui il link, se vi fa piacere, compratelo e leggetelo. Lasciate pure dei commenti.
https://www.amazon.it/dp/B0CZJFNPYR
A presto
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I Piromalli
Dopo la strage di Pasqua, il destino della famiglia Abenavoli fu segnato per sempre e la perdita del feudo scontato. A questo punto però la situazione si complica perché sia Rocco Liberti che Vincenzo Naymo ci dicono che dopo gli Abenavoli il feudo passò a Nicola Lavagna che lo comprò ufficialmente nel 1700 e che lo mantenne oltre il 1720 mentre Don Diego Spanò dei Tre Mulini e anche la pagina wikipedia del comune di Montebello Jonico sostengono che Carlo II d’Asburgo nel 1677 abbiamo riunito il territorio di Fossato e quello di Montebello in un marchesato e donato appunto al marchese Ferdinando Mazzacuva da cui prende il nome la piazza principale di Montebello.
Ci dice Saverio Verduci che nel corso del XVI secolo iniziò a manifestarsi interesse verso il feudo mottese da parte di nobili famiglie della borghesia mercantile messinese, attratte soprattutto dalla coltivazione del gelso. Nel 1561 il feudo fu acquistato dal messinese Giovanni Minutolo, poi nel 1565 fu venduto a Tommaso Marquett e nel 1576 fu acquistato dal nobile messinese Vincenzo Villadicane. Nel 1605 il feudo passò al messinese Mario Joppolo che lo perse solo dopo pochi mesi, a favore di Carlo Ruffo di Bagnara.
Gli Alberti e Pentedattilo
Il feudo di Pentedattilo fino al 1589 apparteneva alla famiglia Francoperta di Reggio, che lo perde per via dei debiti che costano la confisca a Giovanni Francoperta. Quello stesso anno Simone Alberti di Gurafi compra il feudo e ne diviene il barone.
Per ricostruire la vicenda della famiglia Abenavoli ci baseremo da ciò che hanno scritto Giacomo Arcidiaco e Lionel Murano.
Gli Abenavoli sono un’antica famiglia normanna, i capostipiti sono due fratelli, Riccardo e Tommaso, che hanno accompagnato Ruggero d’Altavilla nella sua conquista della Sicilia.
Secondo la Martorano, il Castello di Sant’Aniceto e con esso tutto il suo territorio sembra essere appartenuto al regio demanio dal 1269 al 1327.
Secondo Pietro Dalena tra il 1269 e il 1279 quasi tutti i feudatari dei castelli demaniali del Giustizierato di Calabria erano oriundi francesi, così troviamo un Adam Motet a San Niceto e un Raymon Bosse a Pentedattilo.
Pietro Ruffo appare nella storia intorno al 1239, quando Federico II appunto gli affida la custodia del castello di Crotone. Da questo momento la fiducia del re nei suoi confronti cresce e con essa gli incarichi che gli vengano affidati, inoltre al suo fianco ci sono due nipoti Giordano e Folco, probabilmente poeta appartenente alla scuola siciliana ma non solo.
Introduzione
Nel redigere una storia dell’area che va da Motta San Giovanni fino a Pentedattilo, sono molte le difficoltà, soprattutto perché sono scarse le fonti scritte e opere storiografiche che ci possono dare una mano e capire ed essere certi di quello che avvenne in questo territorio. Per fortuna abbiamo anche le opere umane che ci possono aiutare a mettere qualche pezzo del puzzle che cerco di sistemare.
Salve,
Vi informo che ho pubblicato un nuovo libro/ ebook su amazon. Si tratta di un romanzo storico ambientato nel XI secolo principalmente in Calabria meridionale.
Se vi fa piacere leggerlo potete andare a questo link https://www.amazon.it/Terre-sangue-Cosimo-Francesco-Crea-ebook/dp/B0C81SH743/ref=sr_1_2?crid=23AKTL8L795IE&keywords=terre+di+sangue&qid=1687264491&sprefix=terre+di+san%2Caps%2C107&sr=8-2 e comprarlo.
Grazie e a presto
Hunters II
E' stata da poco diffusa su primevideo la seconda stagione della serie TV - Hunters. Nella prima stagione i personaggi, i cacciatori di nazisti, si muovevano in un contesto verosimile. Molti ufficiali nazisti finita la guerra si erano dati alla macchia e grazie all'aiuto di governi collaborazionisti hanno potuto vivere la loro vita senza rispondere dei crimini che avevano commesso. L'idea della seria era appunto che ci fossero delle persone normali a cui questa cosa non fosse andata bene e che fossero diventati dei giustizieri. Nella prima stagione i Cacciatori si muovono in clandestinità e allo stesso modo agiscono i nazisti. La nostra Storia non viene toccata da questa vicenda. Ci muoviamo appunto nell'ambito del verosimile. Però con il finire della prima stagione qualcosa cambia, spunta un personaggio storico che sarebbe dovuto essere morto nella nostra Storia. Siamo ancora nel verosimile? Si, se il popolo, se le persone comuni non scoprono della sua esistenza. David Weil, creatore della serie, quindi si vuole ancora muovere nel verosimile?
Entrò barcollando nel bagno. Fu una grande impresa, visto che la stanza non aveva alcuna voglia di stare ferma, ma gli continuava a vorticare intorno. Arrivò appena in tempo al water, la tavoletta era come al solito già alzata per fortunata. Si inginocchiò come davanti a un sacro altare e appena in tempo fece uscire dalla bocca il suo vomito che odorava di alcool. Aveva veramente bevuto tanto quella sera. Non ricordava nemmeno il perché e che diavolo aveva fatto prima di arrivare a casa sua. Questa era casa sua? Si chiese, mentre tirava lo sciacquone. Cadde all’indietro e atterrò con il deretano sul pavimento. Era veramente sfinito, ma gli effetti dell’alcool non se ne volevano andare. Cazzo esclamò, quando sul bordo del water vide un enorme ratto che lo guardava con i suoi occhi iniettati di sangue.